nato a Riposto e ivi morto nel maggio 1981.
“…Il padre era un marinaio, la madre veniva da una famiglia di agiati carrettieri. Mozzo a 12 anni, a 30 sarà capitano di lungo corso. Appartenne alla generazione che, negli anni della prosperità mercantile di Riposto, conobbe — attraverso un glorioso e selettivo Istituto Nautico — l’accesso delle famiglie modeste del paese al Gotha della locale marineria. E di questa generazione rispecchiò gli umori, i caratteri: il lavoro di marinaio come bisogno e come dovere, in un contesto etico di sobrio pessimismo: un desiderio forte e pudico di affetti familiari, a compensare il lungo distacco: un senso orgoglioso delle proprie capacità e competenze; una cultura aperta, nello spirito del radicalismo e del socialismo positivista. La prigionia militare in Germania valse a rendere nel cap. Giarrizzo l’insieme di esperienze più secco e compatto, esaltandone la rettitudine nativa in austerità…” Da :”La morte del cap. Giarrizzo” – La Sicilia 28/5/1981.
Nel 2006, in occasione dell’anniversario del primo centenario del porto di Riposto, la Commissione, costituita per la denominazione delle banchine dal Com.te dell’Ufficio Circondariale marittimo ripostese, gli intitola una banchina.